Aa. Vv.
Incroci n. 8
Incroci n. 8
n. 8 (luglio-dicembre 2003)
ISBN 9788880825494
Se la letteratura e le «altre scritture», come recita per esteso la testata del nostro semestrale, sono prima di tutto una forma elettiva di comunicazione, e di una comunicazione che sceglie di spostare ‘più in là’ la linea del proprio orizzonte, entro il quale sono contenuti i temi, i linguaggi, le aspirazioni, le pene, può accadere, e di fatto accade da millenni, che scrittori, artisti e critici aspirino ad esser «presi» in quel «vasel» nel quale già il giovane Dante sognava di imbarcarsi con Guido e Lapo, per trovarsi con loro «sempre in un talento», ovvero uniti da un’unica e sintonica volontà: quella di «ragionar» di letteratura e «d’amore». La scrittura e l’arte, quindi, intese come trasmissione di sapere e fantasia, di critica ed emozioni, possono suggerire, in alternativa e, forse, in antitesi all’idea della separatezza ‘eburnea’ dell’intellettuale, la dimensione collettiva e plurale del sodalizio, dello scambio, del confronto continuo sulle idee. Da questo punto di vista, «incroci» non poteva sottrarsi al fascino – anche un po’ classico e, se vogliamo, umanistico – di porre al centro di uno dei suoi fascicoli il tema dell’amicizia, accolto e trattato secondo varie angolazioni, in virtù delle diverse occasioni che hanno generato gli interventi.