Aa. Vv.
Incroci n. 12
Incroci n. 12
n. 12 (luglio-dicembre 2005)
ISBN 9788880826200
Quando i discorsi sembrano consunti e le parole già dette, quando l’orizzonte pare restringersi e riproporsi tal quale, quando il teatro della storia sembra prodursi in una ennesima, quasi noiosa, replica, allora è necessario, oltre che possibile, indirizzare lo sguardo verso quelle zone dell’espressione in cui l’inedito manifesta il suo pullulante bisogno di venire alla luce per manifestare, tra l’altro, la sua voglia di riformulare il mondo.
E qui diciamo inedito (in senso sia letterale sia metaforico) per dire tutto ciò che confinato ai margini dei/dai grandi riflettori – sa vivere di luce propria, sa trarre linfa dalla necessità di essere e dire indipendentemente dalle logiche dei mercati e mercatini culturali. Un poeta che continua a scrivere anche al di qua delle leggi editoriali, una lingua che non rinuncia a vivere-scrivere nonostante le regole del mappamondo politico – per esempio – possono aiutare a intravedere pulsioni e motivazioni che, nel mentre sfuggono ai rituali del previsto, sono in grado di illuminare modi diversi di leggere e scrivere la vita.